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NOTE DI VIAGGIO -  Ivana Conte

Ho sempre pensato che il viaggio possa rappresentare un punto di contatto tra sogno e realt�, la possibilit� che l�immaginazione del viaggio diventi parte di esso e le scoperte di viaggio preludano ad una nuova realt�.

Dopo l�esperienza compiuta da e con "Diverse Abilit�" a Pavia, nella nostra prima tourn�e nazionale, questa convinzione si � rafforzata. Abbiamo trascorso molto tempo ad immaginare "come sarebbe stato", abbiamo lavorato intensamente, ciascuno nel suo specifico e contemporaneamente in un�ottica relazionale, abbiamo accettato la sfida di provare a trasformare l�identit� di ciascuno di noi per restare quelli di prima e, insieme, diventare i nuovi "attori" di un nuovo percorso teatrale.

Tutti, anche chi ha progettato e realizzato le condizioni dell�evento teatrale non agendolo in palcoscenico.

Un gruppo, il nostro, di oltre quaranta persone che si � inoltrato in un�avventura ricca di incognite e di fascino.
"IL VIAGGIO DI NESSUNO" aveva debuttato a Roma, nell�aprile del 1999 , in uno spazio fortemente sperimentale (una grande sala annessa ad una stazione ferroviaria), strutturato come uno spettacolo a pianta centrale, che vedeva il pubblico sui quattro lati, a circondare gli attori disabili e non, che con grande forza e grazia teatrale riuscivano a trasportare in un mondo insolito e stupefacente un pubblico finalmente sorpreso di trovarsi di nuovo a teatro per condividere una cerimonia laica.

Quando, a luglio del �99, in una torrida giornata di lavoro , chiam� all�A.L.M. un regista-addetto culturale del Comune di Pavia per invitarci ad una Rassegna di Teatro Integrato al Fraschini, settecentesco gioiello teatrale italiano, capimmo che il Progetto Horizon ci stava letteralmente "portando lontano"; il lavoro di anni svolto dall�equipe "storica" dell�A.L.M. "Diverse Abilit�" , arricchito dall�impegno e dalla competenza dei nuovi collaboratori e consulenti, stava dunque davvero portando alla trasformazione da laboratorio teatrale permanente, ma protetto, a compagnia teatrale integrata. Le tante azioni e fasi di un progetto europeo, apparentemente molto astratte e complesse, in realt� diventavano adesso "viaggio", incontro tra sogno e realt�!

Con quel sottile filo di incoscienza e quel grande slancio propositivo che ci caratterizza, accettammo.

Piuttosto che allestire uno spettacolo nuovo, pensammo fosse pi� interessante riproporre "IL VIAGGIO DI NESSUNO", per misurarne l�impatto in una struttura teatrale tradizionale e fortemente significativa: il classico teatro all�italiana, con pregi e limiti che i "contemporanei" sanno.

L�avventura preparatoria richiederebbe un capitolo a parte; ogni riallestimento � anche un nuovo spettacolo e questo lo � diventato anche oltre le aspettative.

I tre giorni, due di viaggio e uno - straordinario e terribilmente stancante - di allestimento in teatro con debutto la sera stessa , sono stati per ognuno di noi una vera e propria "prima volta";

Chi teatro lo fa da molti anni (molti di noi) non credo abbia mai vissuto una tourn�e con queste caratteristiche dirompenti; chi invece mai aveva varcato la soglia cittadina o, addirittura, non conosceva un albergo per non esserci mai stato prima, ha contemporaneamente scoperto luoghi e possibilit� davvero eccezionali. Con lo stupore e la gioia di un bambino ma con la consapevolezza e il senso di responsabilit� di un adulto; anche questo a dimostrare che il grado di attenzione e di reciprocit� tra operatori e persone disabili genera uno straordinatio terreno di scambio umano e artistico.

Gi� a Roma la grande macchina organizzativa aveva tentato di prevedere il prevedibile e di immaginare anche parte dell�imprevedibile; comunque tutto � filato liscio, grazie all�impegno e alla "leggerezza" nell�affrontare le cose difficili mista alla seriet� e al rigore nell�affrontare le stesse.

E� difficile sintetizzare l�intensit� di un�esperienza come questa.

Potrei farlo per punti , come fossero note di viaggio:

� il viaggio ha trasformato un pullman scomodo e antiquato in uno straordinario carro di commedianti: in fibrillazione all�andata, incredibilmente stanchi e soddisfatti al ritorno

� Diverse Abilit� si � trasformato da gruppo in compagnia professionale di consumata esperienza, mettendo in campo tutte le competenze senza nessun risparmio di energia

� il teatro di Pavia, sognato da alcuni e gi� noto ad altri, � diventato per diciotto ore la nostra casa artistica, invasa e conquistata anche a dispetto di qualche rigidit� professionale dello staff del luogo; non c�� teatro stabile che non somigli all�altro, in questo

� la nostra formazione, dislocata in modo balordo dall�organizzazione locale in tre alberghi (belli e comodi) � riuscita a comunicare comunque, anche con una sorta di "telefono senza fili" ed anche attraverso episodi comici e irresistibili , specie agli occhi di un teatrante

� l�emozione dei nostri attori al loro ingresso in teatro � stata forse la pi� intensa delle immagini viste e dei momenti vissuti in quei giorni

� le prove, tecnica e filata, hanno sprigionato emozioni e pianti

� la replica ha dimostrato una certa "inattaccabilit�" della compagnia, fatta di intesa e di condivisione e anche di coraggio, del coraggio di rischiare l�errore e recuperarlo

� il pubblico l�ho osservato da vicino; mi sono divertita a spiare le reazioni, potendomi permettere di "vedere un po� meno" uno spettacolo che ben conosco. Le ho riconosciute tutte: stupore, fascinazione, perplessit�, gioia, entusiasmo, dubbio, buonismo, compenetrazione, attenzione, insofferenza, fastidio, emozione profonda, irrequietezza, concentrazione, imbarazzo, allegria, consenso... esattamente tutto ci� che rende vivi e contraddittori!

� il dopo � festa e dramma, come sempre: voglia di scambiarsi i pareri, ma anche di non parlare, voglia di tuffarsi in pizzeria per recuperare energie, voglia di dormire presto o di non dormire proprio, voglia di mamme lontane e voglia di fare casino, tutto insieme, tutto in un grande miscuglio di emozioni.

� e poi i pareri, degli addetti ai lavori, dei giornalisti, del pubblico che conosciamo e non conosciamo: tanto interesse per questa esperienza, capacit� di comprensione degli sforzi e dei risultati, voglia di collaborare e di aiutarci a crescere ulteriormente.

E noi?

Gi� tuffati nel dopo-Pavia, a progettare i prossimi corsi e tirocini, a pensare al prossimo spettacolo: dove, quando, in quale formazione? Con quali attese, speranze, prospettive?
Con molto desiderio di discutere pi� profondamente il teatro per ognuno di noi, per il viaggio di tutti.