ANNA E TERESA

Anna Di Quirico

Pur dovendo partire con il treno delle 8,30 per Roma, mi attardo a letto aspettando che la luce del giorno si faccia largo fra le fessure della persiana. Sento di fianco a me il respiro calmo di Mauro, che dorme ancora profondamente, mentre invece Teresa si sta stirando come un enorme gattone e agilmente si alza. Gli stiramenti continuano anche in piedi e ritrovo che le radici del lavoro fatto sul corpo per un anno di seguito si sono sostenute sul movimento naturale e spontaneo di ognuno di noi: evviva l'art therapy che non insegna, ma trova...dentro.

Uscita dal bagno Teresa alza completamente la tapparella e la tenda bianca si confonde con quel cielo di acqua e anice che fa da sfondo oggi a Pavia.

Teresa si avvicina al mio letto "Piccoletta alzati.." e io mi ributto sotto le coperte, lasciando a lei il compito materno della sveglia, delle coccole e della cura iniziato il giorno prima e giochiamo per un p� a mamma e figlia: � una brava mamma Teresa perch� non si perde d'animo e molto
decisamente, dopo un p� butta all'aria le coperte e mi ordina di alzarmi: prima che io parta vuole ancora una volta contare i soldi che abbiamo comunque contato e ricontato per pi� volte fino alle tre del mattino e vuole dividerli nelle varie pezzature e capire bene che potere di acquisto hanno.
Macchina, cellulare, valigie, un pensierino per il direttore sono desideri immediatamente esaudibili per lei! "Ho deciso...questa mattina dopo colazione, con i miei soldi vado alla libreria a fianco dell'albergo e compro un bel libro dell'Odissea, che ho visto ieri..." Rafforzo quest'idea, che mi sembra veramente splendida e l'abbraccio perch� � stata una compagna di viaggio entusiasmante, ricca di sorprese, instancabile come me e curiosa, insaziabile.

Ormai sono pronta per uscire; saluto anche Mauro che mi sta guardando fra le ciglia socchiuse e raccomando a Teresa di non uscire finch� non sarebbe arrivata Rosita.

Mi guarda ridendo, consapevoli entrambi che stava gi� immaginando chiss� quale avventura... una volta liberata di me.

Ci abbracciamo e ci stringiamo forte: Teresa si aggrappa a me e scoppia a piangere forte, con grandi singhiozzi. Anche io ormai sono inondata dalle nostre lacrime e piangendo salutiamo una cosa impagabile che Pavia ci ha dato: l' avventura cos� difficile da realizzare altrove di essere uguali nella meraviglia, nella paura, nelle emozioni, negli affetti, nella voglia di libert�.


Grazie a Teresa e a tutti noi abilmente e felicemente diversi.